Dopo tanti anni, questo libro smilzo e compatto, edito da
Musica Viva/N.I.M., mi appare come qualcosa di ermetico, da cui solo traspare il segno forte di un’emozione stratificata, di un’avventura della conoscenza, di una lezione indimenticabile di teatro in musica e più.
Dopo tanti anni, questo libro è ancora letto o consultato in qualche angolo del mondo (gli Istituti di Cultura di Vancouver e di Barcellona, per esempio) o nel silenzio di qualche biblioteca (a Milano, la Sormani e la Triennale).
Questo libro non è soltanto il risultato di un’esperienza totalizzante, ma anche una testimonianza concreta, ancorché
sui generis, di
un Ring che è stato e resterà importante nella storia della messinscena wagneriana.