Terras do risco

 
nuove vie del fado

Cd&Book



Concerto

Alexandra voce
Jorge Fernando voce
Arrigo Cappelletti pianoforte
Custodió Castelo chitarra portoghese
Flavio Minardo chitarra elettrica
Daniele di Bonaventura bandoneón
Davide Zaccaria violoncello

Con questo progetto Arrigo Cappelletti pone la sua musica al servizio dei testi di alcuni dei piu’ grandi poeti portoghesi del ‘900, classici e contemporanei (Fernando Pessoa, Mario De Sá-Carneiro, Eugenio De Andrade, Teresa Rita Lopes, Sophia de Mello Breyner Andresen) avvalendosi del contributo di alcuni dei più importanti interpreti lusitani del nuovo fado...
Amiata Records, 2001

Forse l’esperienza del Portogallo si può esprimere soltanto attraverso la musica;
ché qui tutto è melodia, tono intermedio, sfumatura impercettibile eppure determinante...

R. Schneider, Portogallo: diario di viaggio

Con il mio viaggio attraverso la musica
e la poesia portoghese ho riproposto
il viaggio che Reinhold Schneider compì
negli anni Trenta attraverso cultura,
paesaggio e anima di questo paese...


Arrigo Cappelletti

... Resta una sensazione
piuttosto dolce di tutto quanto,
ritmo, cibo, vino, clima, musica, persone.
Gli azulejos dovunque...
Nessuno ha l'aria particolarmente infelice.
Neanche particolarmente felice, in verità.
Ma si ha l'impressione che qui si preservi
la qualità della vita, o la vita semplicemente.


(dal mio quadernino di viaggio,
26 febbraio 2000)



Carezzo la mia anima, per lei canto.
Se n'è andata sopra il mare
mentre stavo sulla riva.
Non potevo che guardare.
Canto qualcosa che non so bene
canto lontano altrove adesso
canto a due passi tutti i confini
canto da solo e canto insieme
canto memorie che non conosco
furia di vento smania speranza
canto la gente che come me canta
canto una risonanza
canto il riflesso di mille parole
per trattenere ciò che è sfuggito
per consolarmi per completezza
canto il segreto e la chiarezza
canto la vita qualcuno ascolti
canti a sua volta e faccia cantare
canto fra me per farmi sentire
canto per provocare
canto e lamento cullo lentezza
l'ombra le palpebre il dire sommesso
canto m'invento qualche me stesso
per dialogare guardando il mare
canto e ascoltandomi io so che esisto
mi prendo in giro e mi guarisco
canto scrivendo canto suonando
allegramente e con dolore
fragile bianca malinconia
canto quell'altro me che mi manca
piccola barca anima mia
l'oceano ti ha presa
portata via.

Mara Cantoni, dal libretto di Terras do Risco

Ana Claudia Moura voce
Jorge Fernando voce e chitarra
Arrigo Cappelletti pianoforte
José Manuel Neto chitarra portoghese
Fausto Beccalossi fisarmonica
Mara Cantoni voce recitante

Una presenza importante e organica è quella di Mara Cantoni, che non solo conduce il pubblico all'interno delle varie parti del progetto ma sviluppa un vero e proprio percorso drammaturgico...

(Maurizio Franco, dal programma di sala -
Camera del Lavoro di Milano,
29 marzo 2003)



Fondamentale (…) la "voce-guida" di Mara Cantoni che, sin dall'inizio, prende per mano l'ascoltatore con un tono piacevolmente pacato e avvolgente e lo accompagna negli imprevedibili territori del pensiero che vive e si divincola, in una girandola di citazioni e allusioni a poeti, filosofi e artisti mirabilmente in equilibrio tra casualità, libera associazione di idee e concettuosa architettura dialettica. Dalle sue parole sgorga con assoluta naturalezza la musica, dalle liriche profondissime enunciate con umile e dolce innocenza, come per non sciuparle prima che si dispieghino in canto, dagli aforismi che si richiamano l'un l'altro in un caleidoscopico gioco di specchi che disorienta e affascina. (…) Uno spettacolo convincente e appassionante, insomma, che invita alla lettura, alla riflessione e all'ascolto come fonti vitali di creativa follia.

(Sergio Albertoni, Corriere del Ticino,
4 aprile 2003)

Prima c’è stato Arrigo e il suo innamoramento per il Portogallo.
C’era luce nei suoi racconti, entusiasmo nel suo progetto. Ho ascoltato le sue Cantigas e ho scritto una poesia.
Poi Terras do risco ha preso forma.
E un giorno sono partita per Lisbona. Non ero mai andata in Portogallo.
L’immagine che me n’ero fatta si è specchiata nelle sue strade, nelle sue banchine.
Da questo duplice sguardo ho preso spunto per un nuovo viaggio della mente.

Per respirare aria di mare...   Cantata per il mare   Son récif/Il canto di Ulisse