Qualche parola
sul Dittico
Si tratta di uno spettacolo musicale
in forma di concerto costituito
da due parti miste (per voce
e composizione elettroacustica)
sul tema dell'incontro tra Ulisse
e le sirene. Questo tema mi si è presentato nella sua modernità,
aperto a nuove interpretazioni
che la musica elettroacustica poteva arricchire in maniera quasi cinematografica: film senza immagini, sceneggiatura di suoni, spazializzazione, cinema per le orecchie, gioco tra "fuori campo"
e interiorità. La scrittura vocale,
che in Son récif favorisce
gli slittamenti dallo stile classico
al canto più contemporaneo,
restituisce al mondo femminile
tutta la complessità della sua
ricchezza interiore. Al contrario
Il canto di Ulisse è caratterizzato dall'unità, sia per l'uso di una sola lingua, l'italiano, sia per uno stile vocale modale che aiuta
l'espressione di un'erranza
e induce al tempo stesso
una determinazione. E' in questa doppia lotta contrappuntistica
che si esprime l'eterno conflitto
tra desiderio e resistenza,
tra il mondo dell'irrazionale
e quello della volontà cosciente.
Jacqueline Ozanne |
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musica di Jacqueline Ozanne
testo di Mara Cantoni
da una drammaturgia di Georges Didi-Huberman
Anne-Marie Lablaude, soprano
Dominique Vellard, tenore
dispositivo elettro-acustico
Jacqueline Ozanne assistita da Robert Verguet
scena e luci Mara Cantoni
Sento da un'immensa lontananza
risuonare un mormorio spettrale,
il minaccioso fremito del vento
percorre un pallido orizzonte.
In fondo al vortice del tempo
gridano i rapaci e un canto
come un destino geme,
chiamando e richiamando.
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Qualche parola
sul Canto di Ulisse
Si oscilla continuamente, benché
la voce di Ulisse sia lineare.
E' normale: è il mare, sono le onde, l'imbarcazione si muove.
Si ondeggia perché l'elemento principale non è la terra.
I venti premono sull'acqua, i venti trasportano i suoni nello spazio. Dappertutto non ci sono che onde.
Se si oscilla, è perché ci sono due versanti. Un movimento continuo
ci fa passare indefinitamente
dall'uno all'altro.
Queste due parti, cosa mai sono? Oscillano anch'esse, si spostano impercettibilmente.
Sogno e realtà...Mondo esteriore
e mondo interiore... Umano e divino... Ulisse e le sirene,
l'imbarcazione e la tempesta...
Il suono simula la fantasmagoria, gioca con l'immaginario, la magia, il mito. Si oscilla all'interno
di se stessi, lotta tra desiderio e volontà, tra volontà divergenti.
Ragione e sentimento entrano in conflitto, Ulisse si divide, perde il suo centro sonoro. La sua storia, che si è accesa solo in sogno
come un inconfessato desiderio
si spegne infine nell'assoluto,
nel nulla, inghiottita
dallo spazio e dal tempo.
Mara Cantoni
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... la complicité de Dominique Vellard, ténor fondateur de l'Ensemble
Gilles Binchois, et de Jacqueline Ozanne, compositrice,
a enchanté l'auditoire réuni l'église Notre-Dame de Talant... Au programme, Il canto di Ulisse... pour ténor et composition électroacoustique.
Le texte est de Mara Cantoni... (Le bien public, 30 marzo 2004)
Avvicinarsi ancora una volta al mito e sentirsene trascinare via, verso un tempo astratto o verso il tempo dei banchi di scuola...
Ulisse e le sirene, la potenza del mare, un'eco che si rifrange tra le parole di Omero e di Kafka, di Joyce e di Hugo...
Un concerto o un sortilegio?
Sia come sia, la mia scena verdastra e subacquea, che nell'Auditorium di Pigna in Corsica avvolgeva i due cantanti,
è misteriosamente sfuggita agli scatti della macchina fotografica e non ne resta traccia.
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